Le opere in 3D di Alfredo Mommarelli

Le nove sculture esprimono il pensiero di Edo Art in forma “tridimensionale”.

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Alfredo Mommarelli

Si è tenuta presso la Galleria d’arte Artemìsia “Middle event” la .
Le nove sculture esprimono il pensiero di Edo Art in forma “tridimensionale”.
I materiali utilizzati diventano per l’autore strumenti per dare corpo a pensieri e riflessioni da svelare, ogni opera ha diverse velature, un invito aperto a scoprire la ”veritas” dell’artista, alla ricerca di una “realtà aumentata”.
Realtà che potremo ammirare ed ascoltare poiché il “middle event” prevede l’abbinamento di una poesia di Duccio Franci ad ogni scultura, libera interpretazione in versi e combinazione tra diverse forme di espressione artistica. In attesa dell’evento, abbiamo posto alcune domande all’autore sulle opere esposte. “Homo singularis” è invito a restare sempre “indipendente”.
Gli occhi e le orecchie della statua sono forati, un “monito alla scelta” in un flusso continuo di immagini e suoni. “Alla” è l’unica opera su commissione dell’artista, Alla è la proprietaria della parrucchieria accanto alla galleria. Un ritratto di donna dove risalta tra il bianco e il grigio dei materiali, il rossetto rosso e i lunghi capelli.
“Vanitas” è l’espressione dell’ epoca dell’apparenza”, oro e gioielli sono ornamento di un viso pieno di rughe, che non riescono a nascondere, visibile e tangibili, poiché la vera bellezza è interiore.
“Enigma” è espressione del “mistero delle donne”, mai svelato, gli occhi e la bocca della statua sono serrature, che la chiave antica argento non riesce ad aprire, mentre “Lilith” è la prima donna di Adamo, figura che ha sempre affascinato l’artista, poiché donna indipendente e ambivalente. Scultura da percorrere, il corsetto può essere armatura, e il teschio, morte o rinascita.
“Sebastianus” è scolpito nella sua umanità, un santo anarchico, senza sovrastrutture con catene al posto delle corde. “Veritas”, ultima scultura in ordine cronologico sul catalogo è “ricerca dell’essenza”. Una veritas talvolta opaca ma con teschio lucido.

La collezione tridimensionale costruita con pietra, legno ferro e resina sono espressione di una visione individuale di vizi e virtù umane. “Gli uomini chiamano vizi le virtù che non riescono a praticare” scrive lo scultore all’inizio del catalogo. E, sabato l’abbinamento in versi di Duccio Franci sarà un’ottima occasione per assaporare la fusione di espressioni artistiche diverse e complementari.

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