di Francesco Castellini
Il piccolo Matthew Whitaker fa tenerezza. Entra nella bella Sala Raffaello dell’Hotel Brufani e già ti viene di adottarlo. Un accenno di peluria sotto il naso che fa da cornice ad un sorriso grande, che illumina. Un piccolo uomo che a 16 anni è già consapevole di avere nelle mani un dono portentoso e divino. Le sue dita scorrono sulla tastiera come acqua su un fiume, e quando quella cristo di Hammond genera e diffonde suoni perfetti, lo capisci subito di trovarti di fronte ad una stella nascente.
Il suo jazz, così come il suo blues, così come tutte le sfumature che riesce ad imprimere alle sue creature musicali, hanno qualcosa in più rispetto a tutto quello che finora hai sentito.
Quelle note sono come lui, fresche, pure, innocenti. Sgorgano libere dalla sua mente come un canto di primavera e sembra quasi che contengano in sé un alito di profumo primitivo e incontaminato.
Suona senza filtri, generando un’armonia che contiene in sé il segreto degli algoritmi che sublimano equilibrio, la forza di una natura che sboccia, preoccupata solo di spargere intorno a sé fiori e bellezza.
Quella di venerdì 10 novembre è stata un’esperienza indimenticabile.
L’ospite del Jazz Club Perugia, il giovanissimo pianista del New Jersey, non vedente fin dai primi anni di vita, è passato come una chimera lasciando dietro di sé una scia di scintille ed emozioni.
Ha mostrato al pubblico perugino le sue doti, quella sua qualità speciale di dominare la tastiera e di fondere stili e compositori diversi con un istintivo talento per l’improvvisazione che lo rende già ora un jazzista di livello mondiale.
Matthew Whitaker (che ha suonato piano ed organo) era accompagnato da due strepitosi musicisti, Matt Oestreicher alla chitarra e da Sipho Kunene alla batteria.
Tanti applausi e alla fine solo un po’ di amarezza, quando si è spento l’incanto e per un attimo ha prevalso una nota di nostalgia. Ma poi, a leggere negli occhi di Carlo Pagnotta una luce di felicità ed entusiasmo, capisci che l’appuntamento con questo capostipite dell’“Innocent Jazz” è solo rimandato. Lo rivedremo su questi schermi. Umbria Jazz non ne potrà più fare a meno.