È un lungo viaggio scritto da S.E. Vincenzo Paglia presidente della Pontificia Accademia per la vita e Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, consigliere spirituale della Comunità di Sant’Egidio.
L’arcivescovo scrive del viatico attraverso la fragilità in prospettiva personale, sociale, bioetica e religiosa, accompagnando il lettore a comprendere quanto c’è dietro la parola fragilità.
La forza della fragilità è il titolo dell’ ultimo libro, per ora, di Vincenzo Paglia.
L’Autore cerca di fare comprendere quanta profondità e quanta evidenza umana ci siano dietro una parola che troppo spesso viene scambiata per debolezza. Il Vescovo ci dice che siamo tutti radicalmente fragili, come dimostrano le tragedie del tempo che viviamo; ma è proprio dalla consapevolezza di questa comune vulnerabilità che si possono rifondare le basi della convivenza.
La dolorosa prova della fragilità della vita, può anche rinnovare la coscienza che essa è comunque un dono. Un dono che ci è stato dato, per nulla richiesto. Ed alludendo all’illusione di Narciso don Vincenzo scrive dell’interconnessione che è una dimensione anche fisica e biologica dell’umanità. Essa confuta alla radice quell’iperindividualismo che spinge a pensarci slegati gli uni dagli altri.
Intendiamoci, precisa Paglia, non ci si riferisce all’individualismo come conquista della modernità che ha segnato l’affermazione della dignità di ogni singola persona: una prospettiva antropologica che va difesa con decisione.
Quello che oggi è in questione è la patologia di questa conquista: un” Io” dalla illimitata autoaffermazione,sciolta da qualsiasi legame.
Un libro breve che suggerisco di leggere, male non fa’.
DOTT. MORENO FINAMONTI