Il sistema che pervade sia la politica che le competenti autorità istituzionali in ambito ambientale (inteso come tutela della natura ma in primis anche tutela dell’uomo), non riesce a risolvere tale grave problema.
Entrando nel merito non è possibile e concepibile che si possa morire e subire ingenti danni per improvvisi alluvioni, le cui conseguenze potevano essere limitate da azioni e prevenzioni adeguate.
I tanti fondi provenienti dalla Comunità Europea PNRR dovrebbero in parte essere utilizzati per piani di ristrutturazione, difesa e tutela in ambito idrogeologico e dovrebbe intervenire il Ministero dell’Ambiente in concomitanza con Regioni, Province e Comuni, con leggi condivise anche con le Associazioni Ambientaliste.
A tal proposito abbiamo sentito il pensiero di Marco Novelli Presidente di Legambiente Foligno :
“La gestione corretta del territorio prevede la non eccessiva cementificazione o la costruzione laddove ci siano reali rischi per i cittadini, la continua manutenzione dei luoghi nei quali scorre l’acqua e il fatto che tali luoghi dovrebbero essere lasciati senza possibilità di ostruzione e una eccessiva urbanizzazione. Anche le alberature hanno un ruolo importante nel contenere l’acqua piovana. Dovremmo quindi investire molte più risorse ed avere molta più attenzione e cura di quanto non facciamo al momento visto che il territorio e il paesaggio italiano sono tra i più fragili e particolari d’Europa e al contempo sono anche la nostra caratteristica più bella e quindi un patrimonio inestimabile.“