Anche a Perugia si celebra la 104ª Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato. La Chiesa, domenica 14 gennaio, celebrerà questa ricorrenza quest’anno dedicata da Papa Francesco al tema: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”.
Nella comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, questa Giornata, sarà celebrata, a partire dalle ore 11, presso il complesso interparrocchiale “Santa Maria della Speranza” di Olmo-Chiugiana-Fontana, con la santa messa in multilingue presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme al vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, al direttore della Migrantes diocesana mons. Orlando Sbicca, al parroco e vicario episcopale della II Zona pastorale mons. Fabio Quaresima e ai cappellani delle diverse comunità di migranti presenti nell’Archidiocesi che animeranno la celebrazione.
La Giornata proseguirà con un incontro dedicato alle testimonianze e a seguire il pranzo in condivisione, per poi concludersi con un pomeriggio di festa.
Sono invitati alla Giornata «non solo i migranti – sottolinea il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti –, ma ogni fedele e uomo di buona volontà che senta il bisogno di crescere nella capacità di “accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e i rifugiati”, come richiama il Santo Padre nel suo messaggio inviatoci in occasione di questa 104a Giornata Mondiale».
A partire dal 2011 la comunità diocesana perugino-pievese ha ospitato oltre 300 persone, in gran parte giovani provenienti dai continenti africano e asiatico, in strutture ecclesiali socio-caritative, in particolare quelle gestite dalla Caritas, avviando dal 1° ottobre 2015 il Progetto diocesano per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale.
Sarà presentato dall’Archidiocesi un “bilancio sociale” di questo progetto.
Obiettivo di questa Giornata è anche prevenire all’origine la tratta di esseri umani e le migrazioni forzate e, allo stesso tempo, la necessità di offrire vie sicure e legali per le persone in fuga, ponendo fine ai drammi che continuano a verificarsi nella traversata del deserto e del Mar Mediterraneo.
Per chi giunge in Europa è poi indispensabile attivare, almeno sino all’approvazione del Regolamento Dublino così come proposto dal Parlamento Europeo, un sistema di ricollocamento che coinvolga i diversi paesi e assicurare, in Italia, una piena attuazione della legge Zampa”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
Ma a quasi quattro mesi dall’interruzione del programma di relocation, la procedura europea per il ricollocamento da Italia e Grecia dei migranti negli altri Stati membri dell’Ue, 384 minori stranieri non accompagnati inseriti nel programma stanno ancora aspettando di essere trasferiti dal nostro Paese, sottolinea Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro. In particolare, per 79 minori soli le richieste sono state approvate ma risultano ancora in attesa di trasferimento, mentre ammontano a 151 quelle inviate in attesa di approvazione da parte degli stati membri individuati e a 154 quelle istruite per le quali lo stato membro di destinazione deve invece ancora essere individuato.
Nei due anni in cui il programma è stato in vigore, solo 1 migrante su 3 del totale previsto è stato ricollocato da Italia e Grecia (33.174 su 98.255, pari al 33,7%). I migranti ricollocati dall’Italia sono 11.464 sui 34.953 originariamente previsti dal programma (32,8%), di cui 1.083 bambini accompagnati e appena 99 minori soli, mentre dalla Grecia sono stati trasferiti in altri Paesi membri 21.710 migranti su 63.302 (34,3%). Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, nonostante un impegno legalmente vincolante, si sono rifiutati di partecipare al programma, non hanno accolto alcun migrante e sono stati deferiti dalla Commissione europea alla Corte europea di giustizia.