Umbria Jazz, un fermento in continua evoluzione, un festival grande non solo per la qualità della proposta artistica ma anche per i suoi numeri, innumerevoli i concerti e connubio musica-ambiente urbano che è il senso stesso della manifestazione. Dieci giorni di pura adrenalina in un programma estremamente vasto.
Un festival grande quest’anno quello di Umbria Jazz 2019, sia per la qualità della proposta artistica ma anche per i suoi numeri: 300 eventi in cartellone, per la maggior parte gratuiti, distribuiti in 10 giorni, ben 12 diverse location, 95 band e 500 musicisti dai grandi spazi dell’Arena Santa Giuliana e Piazza IV Novembre al club di Via della Viola.
Tanta musica, ma anche seminari di formazione, un concorso per nuovi talenti, iniziative e laboratori per bambini, enogastronomia, una mostra fotografica in Galleria, lezioni di ballo swing, dj set; il principale tratto dell’identità del festival è il connubio musica-ambiente urbano che è il senso stesso della manifestazione.
Singolare è il “ritorno” di san Francesco al Prato tra le location di Umbria Jazz che evoca vecchi ricordi e lascia immaginare nuove emozioni; un solo concerto, quest’anno in questo spazio fuori dal tempo, che vale un’inaugurazione, “Seven Dreams”, il progetto che il festival ha commissionato al talento di uno degli artisti più “trasversali” della musica contemporanea, Uri Caine.
Il Teatro Morlacchi, altro perno di questa manifestazione è da sempre dedicato al Jazz, musica per puristi che necessita per definizione un ambiente chiuso, acusticamente perfetto, di dimensioni idonee.
Proseguendo il pubblico della Sala Podiani, ulteriore riferimento nel perugino, potrà assistere ad una mostra di fotografie di Jimmy Katz, uno dei maggiori ritrattisti di spicco del jazz, organizzata dal Museo in collaborazione con il festival.
Un mosaico di colori ed allegrezza in piazza IV Novembre e nei Giardini Carducci, dove potrete sbizzarrirvi nell’ascolto di una fusione di tanti generi: swing, blues, soul, gipsy per poi restare ammaliati con i ritmi travolgenti della marching band a stretto contatto con la strada.
Il Club di Via della Viola, aperto fino le ore piccole, ospita le jam session, il cui cuore si convoglia in una “House band” cui tutti i musicisti possono aggregarsi, inoltrando uno scambio costruttivo; nella stessa location anche dj set pomeridiani e lezioni di ballo swing.
Un meritato ringraziamento anche all’”omino” Mamo ( Carlo Pagnotta) produttore di cartelloni, magliette di Umbria Jazz 19, particolarmente apprezzato dagli appassionati di musica visto l’acquisto abbondante di borse, indumenti e gadget che stanno facendo registrare gli stand dedicati alla manifestazione 2019. In bocca al lupo Mamo per la tua arte così eclettica ed in continuo fermento