Appuntamento da non perdere domenica 31 marzo, alle ore 17.30, in Sala Cutu con STAY, il viaggio, spettacolo prodotto da Exit-Italia, di e con Paola Francesca Iozzi.
Prenotazioni al 320.6236109
Il testo è tratto dal libro “Il Viaggio” di Marco Longhi.
Videoproiezioni di Andrea Marchi e Leonardo Giuli, luci di Matteo Frenguelli, musiche del maestro Sandro Paradisi.
La danza e le atmosfere di una fisarmonica rivelano la dimensione intima di una femminilità che lentamente perde tutto.
L’autrice ed interprete Paola Francesca Iozzi riprende il libro dal punto di vista femminile.
Il progetto nasce dalla necessità dell’attrice di parlare pubblicamente del controverso tema dell’eutanasia, un approccio senza giudizio o pregiudizio che affronta il tema del fine vita come scelta individuale.
Si tratta di un monologo sulla libertà di scegliere l’eutanasia, quando all’improvviso la tranquillità di una vita normale viene interrotta da un problema alla mano.
L’incapacità di muoverla e i successivi accertamenti porteranno la protagonista alla scoperta di essere affetta da un male incurabile.
Storia realmente accaduta ad una donna che decide di affrontare il suo ultimo viaggio verso la Svizzera, nel pieno diritto di decidere la sua morte, come ha fatto durante tutta la sua vita.
Tema profondamente attuale quello del fine vita in Italia, molti italiani vanno in Svizzera a cercare la
“dolce morte”,
e chiedono la legalizzazione dell’eutanasia, ovvero la libertà di poter accedere al suicidio medicalmente assistito.
Al momento in Italia è legge il biotestamento o Dat (Direttive anticipate di trattamento).
La sensibilità verso biotestamento ed eutansia è cambiata in Italia anche grazie al calvario pubblico di Eluana Englaro.
Il padre Beppino Englaro non ha mai smesso di combattere la battaglia per dare dignità ad una condizione “estranea al modo di concepire l’esistenza” di sua figlia, eppure lo stato vegetativo della ragazza è durato ben 17 anni.
Il dibattito intorno all’eutanasia continua ad imperversare nel nostro Paese.
Fabiano Antoniani, noto con il nome di Dj Fabo ha trovato la morte volontariamente in Svizzera dopo aver chiesto a lungo di poter esaudire il suo ultimo desiderio in Italia.
Lo spettacolo non pretende di comunicare una verità assoluta ma ipotesi, dubbi domande per crescere insieme nel frammento di tempo di un’opera teatrale e avvicinarsi così alla paura che tutti abbiamo dell’ignoto della morte.
La giovane donna senza nome racconta la sua perdita di autonomia e si interroga sul senso della vita e sul tradimento che le ha riservato.
Perde lentamente libertà e dignità, rinuncia alla passione per il tango, ai suoi amati tacchi alti, dipende dalle cure del compagno.
Sceglierà così di affrontare un ultimo viaggio per morire consapevolmente.
Un viaggio attraverso la malattia dove “Stay”, resta, è quello che chiedono tutti, “Stay” restate è quello che chiede lei alla sua famiglia.
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