Oggi partiamo subito alla grande, iniziamo questa terza tappa del nostro tour tra i castelli umbri, dalla Rocca dei Trinci di Capodacqua. Si tratta di una struttura del quattordicesimo secolo, a forma di ferro di cavallo, sapientemente restaurata con tanto di mura, torre pentagonale e chiesa, denominata Madonna del Castello. Il tutto è stato da tempo trasformato in un albergo di lusso, affittabile per matrimoni e altri eventi.
Proseguendo per il Borgo Gallano incontriamo il Castello di Collepino, del XII secolo, una delle poche meraviglie di questo tipo, rimasta ancora integra. Il paese è stato ristrutturato, qualche anno fa, mantenendo le caratteristiche medievali. La meta ideale per chi desidera abbandonare per un po’ il tran tran di tutti i giorni.
Lasciamo Valtopina alle spalle e andiamo verso Colfiorito, una zona che,oltre ad essere nota per la produzione di squisite patate rosse, lenticchie e formaggi, un tempo “era” anche ricca di castellieri e villaggi fortificati, come quello di Monte Orve.
A Popola troviamo l’omonimo castello, del tredicesimo secolo. Delle quattro torri di un tempo, oggi ne rimane solo una, ma sono rimaste integre le mura e una chiesetta, agibile.
Scendendo in direzione Sellano, una volta ricca di castelli come quelli di Apagni, Cammoro, Montesanto, Orsano e Postignano, possiamo scegliere tra due itinerari, entrambi ricchi di storia e fascino. Il primo passa per Scopoli e ci regala la vista di un castello del quattordicesimo secolo, in pieno restauro e in procinto di diventare un museo. Da qui si può poi proseguire verso i castelli di Foligno e dintorni, fino ad arrivare a Spoleto. Il secondo itinerario passa invece per Rasiglia, il borgo dei ruscelli.
Sellano è assolutamente una tappa da non perdere. Il primo castello che incontriamo sulla strada è quello di Cammoro. La struttura, del tredicesimo secolo, è quasi disabitata, ma mantiene intatta la sua bellezza. Una storia tutta particolare è quella del Castello di Pupaggi (XI secolo). Qui, stando ai racconti, una nobile tanto graziosa, quanto contesa, la Bella Pupa. Per conquistare la sua mano ci sarebbero state numerose battaglie tra i nobili feudatari delle zone limitrofe. Il nome Pupaggi, deriverebbe proprio dalla Bella e nobile Pupa.
Lasciato Pupaggi incontriamo il castello di Sellano (XII secolo?) e il castello di Postignano dell’undicesimo secolo, trasformato in un relais. Il borgo merita sicuramente una visita, anche solo per gli affreschi nella chiesa di San Lorenzo del quindicesimo secolo e della cappella.
Procedendo verso est troviamo il bel borgo medievale di Preci del tredicesimo secolo, tuttora affascinante, malgrado la sua struttura sia stata messa a dura prova dai terremoti.
A 4 km troviamo il castello di Roccanolfi (tredicesimo secolo). La torre che sovrasta Roccanolfi è chiamata la Regina, dicono in onore della Regina Nolfe, la quale, delusa dal marito, si nascose qui, tra i monti, per non essere ritrovata da nessuno.
Da Roccanolfi possiamo decidere se andare a visitare il Castello di Acera e poi scendere a Spoleto o andare verso est e andare direzione Norcia. Del Castello di Acera (tredicesimo secolo) sono rimasti la porta d’ingresso, alcune torri e tratti di mura.
Norcia merita, a prescindere da torri e castelli, una visita, soprattutto dopo l’ultimo terremoto.
Castellina di Norcia, una residenza fortificata del sedicesimo secolo si trova sulla piazza principale.
Da Norcia si passa a Cascia, la città conosciuta per la Santa che vi ha vissuto, ovvero Santa Rita. Ma la cittadina è anche ricca di strutture architettoniche importanti. Cascia aveva una sua Rocca, meglio conosciuta come la Rocca di Paolo II (XII-XV), eretta sulle fondamenta d’una forteza medievale. Oggi ne rimane solo la parte del cassero, dopo che Leone X ordinò la distruzione nel 1517, per porre fine ai tentativi di rivolta.
Riprendiamo la SR 471 e scendiamo fino a Monteleone di Spoleto, un borgo fortificato del dodicesimo secolo che è anche il comune più alto della regione. Qui, nell’880, venne costruito il Castello di Brufa. Distrutto nel 1100, fu subito ricostruito per essere di nuovo raso al suolo nel 1228 e riedificato nel 1265. All’estremità sud del borgo incontriamo Palazzo Sinibaldi-Congiunti, dove dicono, vaghi l’anima inquieta di una bambina, in cerca di aiuto. C’è chi sostiene, addirittura, di avere sentito le sue urla disperate.
Durante la seconda guerra mondiale, in questo luogo vennero trucidati bambini e donne ebrei. I parenti, accecati dal dolore, cercarono di vendicarsi, ma uccisero anche una bambina innocente che, anche oggi, continuerebbe a far sentire la sua voce. Un borgo bellissimo, dunque, con una storia tristissima!
Da Cascia, procedendo verso Spoleto, si può prendere per San Felice, Sant’Anatolia di Narco e Vallo di Nera, un borgo fortificato del dodicesimo secolo.
Maestosa, sovrasta la città di Spoleto, la Rocca Albornoziana, del quattordicesimo secolo.
Attualmente qui ha sede il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto con annessa la Scuola Europea per il restauro e la conservazione del libro antico. Un luogo sicuramente da visitare.
Giunti fino a qui, vale la pena anche fare un salto al Castello di Castel Ritaldi (SP 453) (tredicesimo secolo). Nel 1944 qui si accampò un distaccamento di 200 militari nazisti, ora è un luogo ben restaurato, come lo sono anche gli affreschi all’interno delle chiese. Pure a Castel Ritaldi ci sarebbe un fantasma, tale Leonello Ritaldi, avvelenato a soli venticinque anni da Lucrezia Borgia. La colpa di quest’uomo sarebbe stata quella di aver rifiutato la nobildonna, dopo averla fatta follemente innamorare.
Risalendo in direzione Foligno, più a est, incontriamo
Castel San Giovanni. La struttura, del quattordicesimo secolo, è ben conservata, cinta di mura lunghe, con robuste torri angolari cilindriche e un’altissima torre quadrata. A destra sulla via Flaminia (SS3), invece, si può ammirare il Castello di Campello (decimo secolo). il
Castello Di Pissignano (XI-XII) e Borgo Lizori. Più avanti, a Matigge, troviamo la torre del quattordicesimo secolo, costruita per la difesa della zona. Uno dei misteri di questa torre, è che apparentemente non vi è una porta di ingresso nel basamento: secondo le specifiche originali di costruzione, l’ingresso era sotterraneo, ma nessuno ne ha mai trovato il punto esatto.
Prima di arrivare a Sant’Eraclio, vicino a Scandolaro si erge la Rocca di Turri o Conte (Torre di Ser Angelo), undicesimo secolo. Il Castello dei Trinci di Sant’Eraclio invece è stato completamente inglobato nella periferia di Foligno. Bella, ma abbandonata a se stessa, la Rocca di Acquabianca di Ravignano (medievale). Volendo, l’ultimo stop di questa giornata, si fa a Spello, la quale è ricca di torri: Torre Santa Margherita, XIV secolo, Torre Quadrano, XIII secolo, Torre Acquatino, XIII secolo, Torre dell’Ulivo e Porta Consolare, le Torri di Properzio e la Porta di Venere, 27 – 24 a.C.. Per finire, citiamo il bellissimo Palazzo Cruciani del sedicesimo secolo.
La nostra tappa di oggi finisce qui, ci vediamo la prossima settimana con l’ultimo giro nella provincia di Perugia, dove passeremo per Bevagna, Gualdo Cattaneo, la zona del Trasimeno e, dulcis in fundo, la zona di Perugia stessa.