Il trailer di un film viene utilizzato per promuovere e pubblicizzare una pellicola prima della sua proiezione nelle sale cinematografiche, quindi quale miglior veicolo promozionale se non quello delle polemiche? Se l’obiettivo dei produttori era questo, ci sono riusciti in pieno.
Infatti sui social sono già imperversate le critiche e il “bollino” da razzista per Checco Zalone, a causa delle parole e le immagini di questo trailer. Le persone di sinistra ci vedono un chiaro messaggio di razzismo, mentre quelle di destra ci vedono solo ironia, satira ed enfatizzazione in chiave comica. Dove sta la verità? Come sempre nel mezzo?
Non sta a me certo dirlo, ma posso dire che il comico pugliese fa semplicemente quello che gli riesce meglio: far ridere e riempire i cinema di spettatori ma questa volta vuol farlo camminando sul pericoloso filo sottile del tema dell’immigrazione. Il trailer in fondo descrive una realtà raccontata con gli occhi della gente, (o meglio da una parte della stessa).
Inoltre, i film, spesso e volentieri sono come i bambini, dicono la verità con crudezza e impertinenza, se dire la verità è sinonimo di razzismo, allora dovremmo ripensare il concetto di libertà di pensiero e di espressione, considerando che la settima arte è espressione allo stato puro.
Ridiamoci su, o litighiamoci su, una cosa è certa: si sente già il profumo di un record di incassi!