La storia di Torgiano
Leggenda vuole che il nome Torgiano, antico borgo medievale nel cuore dell’Umbria, sorto sulla confluenza del Tevere con il Chiascio, sia unito al nome del dio Giano, al quale era dedicato l’antico torrione denominato appunto “Torre di Giano“. Percorsi naturalistici permettono di seguire lunghi tratti dello sviluppo fluviale del Tevere, in un contesto agricolo che sembra essere rimasto fermo nel tempo. Il borgo, immerso fra dolci colline ricche di uliveti e vigneti, è noto per le sue eccellenti produzioni tipiche, soprattutto vino e olio. Torgiano ha saputo fondere la memoria storica del suo passato, legato all’antica Roma, con una moderna vocazione all’ospitalità che garantisce a turisti e residenti una confortevole permanenza in un’oasi di pace e tranquillità. Grazie all’opera di Giorgio Lungarotti, che fin dagli anni ’60 ha gettato le basi della moderna enologia umbra, Torgiano rappresenta oggi una tra le grandi ed indiscusse capitali italiane del vino.
Come testimoniano numerosi reperti archeologici, Torgiano, antico borgo fluviale romano, fu costruita quale anello della cintura difensiva del comune di Perugia nell’ultimo quarto del XIII secolo. Il borgo fortificato, nel cui sottosuolo ancora corrono molti dei camminamenti scavati allora, ebbe un rapido sviluppo demografico e seguì le sorti della città dominante.
Cosa vedere a Torgiano
Partendo da Piazza Matteotti, entrando nel centro storico e percorrendo Corso Vittorio Emanuele II, si incontra l’Oratorio della Misericordia, al quale si affianca la mole della Chiesa di San Bartolomeo riedificata nel Settecento sulla duecentesca pieve (da vedere all’interno il Cristo Deposto dalla Croce di Felice Pellegrini, della scuola del Barocci, 1588). Di fronte si trova il secentesco Palazzo Manganelli, già proprietà della famiglia Baglioni, oggetto di restauro integrale.
Proseguendo lungo Via di Mezzo, s’incontra il Palazzo Comunale, che si presenta nelle forme d’inizio Novecento, in angolo con Piazza Baglioni. Sull’altro lato della piazza è il barocco Palazzo Graziani Baglioni, una delle principali emergenze architettoniche della città, sede del Museo del Vino. Il palazzo conserva al piano nobile una galleria affrescata di fine Seicento, una ricca biblioteca e numerose sale arredate con mobili d’epoca. Al termine delle mura che delimitano il giardino del palazzo, si notano le antiche Scuderie, oggi sede della Pro Loco.
Giunti al termine di Corso Vittorio Emanuele II, si nota l’Oratorio di Sant’Antonio, che ha affrescata sul lato esterno una Madonna con Bambino attribuita alla scuola di Domenico Alfani, noto pittore perugino della prima metà del Cinquecento allievo di Raffaello. E’ sicuramente interessante risalire la via, e non perdersi sulla destra il Museo dell’Olio, sistemato sui tre piani di un antico edificio destinato fino a pochi decenni fa alla molitura delle olive.
Il giro delle mura cittadine, permette di cogliere la forma urbanistica dell’antico castrum. Iniziando il percorso da Piazza Matteotti, si prende Viale della Rimembranza che conduce alla medievale Torre Baglioni, simbolo di Torgiano, sino a raggiungere la Chiesa di Santa Maria dell’Olivello con pregevoli tele dei secoli XVI e XVII. Tornando in piazza, vediamo le mura dell’antico cassero, demolito nel Settecento per lasciare spazio al campanile della Chiesa di San Bartolomeo. Proseguendo lungo Via Tiradossi, dove sono tuttora visibili alcuni tratti di mura castellane, si giunge a un ampio spazio delimitato da un pergolato aperto sulla valle del Tevere. Continuando lungo l’alberata Via Giordano Bruno, si ritrovano altre porzioni della cinta medievale (nella tipica arenaria locale) dominata dall’imponente cassero esposto a nord, la Torre della Jaccera.