Magione
Il paese, situato a poca distanza dal lago Trasimeno, prende il nome dal palazzo fortificato della Badia, menzionato dal principio del XIII secolo come ospedale di Gerosolimitani e passato nel 1311-12, per esproprio dei beni dei Templari ai Cavalieri di Malta (cui tutt’ora appartiene) che lo elessero a loro “mansio” (alla francese, magione).
Il complesso, a pianta quadrata con torrioni angolari, è il risultato di una cospicua somma di interventi che rende dubbiosa l’attribuzione a Fioravante Fioravanti del progetto architettonico definitivo, datato al ‘400; all’interno, interessanti il cortile a tre loggiati sovrapposti su tre lati e la Sala del Trono.
La Badia ingloba la chiesa di San Giovanni Battista, informe riconducibili agli albori del gotico.
Attraversando il paese si incontra la parrocchiale di S. Giovanni Battista, così intitolata perchè commissionata dai Cavalieri di Malta nel XVI secolo, rifatta nell’800 (salvo nella facciata, settecentesca); è interamente decorata di affreschi di Gerardo Dottori (1947), che nel paese ha lasciato altri dipinti conservati nella sede del Comune.
Sulla via principale si trova la chiesa di Santa Maria delle Grazie, ricostruita nel 1720, che faceva parte di un ospedale fortificato tenuto dai monaci basiliani, cacciati nel 1251; custodisce una Maestà attribuita ad Andrea di Giovanni (1371).
L’area sottostante a Magione, bonificata negli ultimi decenni del ‘200, è chiamata Pian di Carpine in ragione della vegetazione un tempo prevalente; il toponimo indicava in origine il paese stesso ed è rimasto come specificazione Fra Giovanni, nativo del luogo, che nel 1225 viaggiò in Estremo Oriente lasciando nella “Historia Mongolorum” la prima descrizione del paese e della gente mongola.
CASTELLO DEI CAVALIERI DI MALTA
Il castello, costruito intorno all’Ospizio dell’Ordine Ospedaliero dei Cavalieri Gerosolimitani nel 1300, constava originariamente della torre campanaria e di una cappella dedicata a San Giovanni Battista. La chiesetta, edificata secondo lo stile romanico, custodisce due affreschi seicenteschi riconducibili alla scuola del Pinturicchio. Nel corso dei secoli il fortilizio è stato più volte ampliato e ristrutturato, a partire dai primi lavori effettuati nel 1420, fino ad assumere la forma attuale: pianta quadrilatera, torrioni angolari e cortile interno; di particolare interesse architettonico, quest’ultimo si fregia di loggiati a tre ordini di arcate sovrapposte, disposti su tre lati. Per quanto riguarda l’interno, interessante la Grande Sala con pareti adorne degli stemmi dei Maestri dell’Ordine.
La Torre dei Lombardi
Circondata da una fitta vegetazione , la Torre dei Lombardi dall’alto della sua posizione domina il paese e la sottostante pianura. Rappresenta insieme al Castello dei Cavalieri di Malta uno dei simboli della Magione medievale. Fu edificata a cavallo dei secoli XII e XIII dai Cavalieri Gerosolimitani, gli attuali Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta.
La torre è un edificio a pianta quadrangolare, alto circa trenta metri, ha una struttura interna divisa in tre piani e due semipiani, con una terrazza alla sommità, accessibili da scale o dall’ascensore interno, e si qualifica quale moderno centro espositivo, sede di mostre ed eventi temporanei di grande richiamo.
CHIESA PARROCCHIALE S. GIOVANNI BATTISTA
La chiesa parrocchiale, edificata nel 1571, è dedicata a Giovanni Battista. La maestosa facciata, costruita in laterizio e decorata secondo lo stile barocco, è arricchita da grandi pilastri che racchiudono il timpano curvilineo e sottolineano l’imponenza del portale. L’interno, con struttura a croce latina ed unica navata, conserva preziose opere d’arte, tra le quali un posto di rilievo occupano il ciclo di affreschi del pittore Gerardo Dottori e il crocefisso ligneo, di autore ignoto, risalente al XVII secolo. Le reliquie di San Clemente, patrono di Magione, sono invece custodite sotto l’altare maggiore.
SAN FELICIANO
Il borgo si costituisce nel XII secolo come luogo d’approdo sulla terra ferma per gli abitanti dell’Isola Polvese. Nato come paese di pescatori, pur avendo sviluppato negli ultimi anni una fiorente attività turistica, rimane legato alla tradizione e lo dimostra con la creazione del “Museo della Pesca”, che costituisce una preziosa testimonianza di tale attività attraverso i secoli. Aperto al pubblico nel 1964, il museo si propone di documentare la “vita” del Trasimeno attraverso le esperienze vissute in prima persona dalla gente del posto: accanto alle tecniche di pesca sono esposti gli oggetti usati quotidianamente dai pescatori, persino quelli più antichi, il tutto commentato e reso vivo da una variopinta serie di termini dialettali ormai praticamente in disuso.
MONTECOLOGNOLA – Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Annunziata
Montecolognola, probabilmente abitato già in età romana, nasce come nucleo urbano nel XIII secolo, fondato da un gruppo di uomini (i Cavalieri Gerosolimitani) che, stanchi di sottostare al volere dei Signori di Pian di Carpine, si rifugiarono in cima al colle edificandovi un proprio castello e l’oratorio. Il paese conserva i tratti caratteristici dell’architettura medievale, che si esprimono in modo mirabile nella Chiesa di Santa Maria Annunziata. L’interno, finemente decorato, conserva opere di rilevante importanza artistica provenienti da diverse epoche e scuole pittoriche. Di particolare pregio una “Annunciazione” su piastrelle del 1584, di scuola perugina, e una “Crocefissione” riconducibile agli allievi di Giotto. Da ricordare anche le figure di S. Rocco e S. Sebastiano e un piccolo tabernacolo a muro con incisa la data 1425. Recentemente ristrutturata, la cappella intitolata a Santa Lucia si fregia di un bellissimo affresco del 1984 del pittore Gerardo Dottori.
MONTE DEL LAGO
Viene ricordato nei libri di storia per aver dato i natali a Guido Pompili, uno dei “salvatori” del lago Trasimeno. Fin dal 1777, infatti, era stato approntato un progetto che precedeva il prosciugamento del lago nato per ovviare ai continui straripamenti e ai casi di malaria. Nel 1865 il governo accolse l’assurda proposta, e fu solo grazie all’accanita opposizione degli abitanti, appoggiati da una fitta schiera di intellettuali tra i quali spicca appunto il nome di Guido Pompili, che il piano non andò in porto.
SOCCORSO – Santuario della Madonna del Soccorso
Il paese fu edificato nel Tardo Medioevo nei pressi di una cappella dedicata alla Madonna del Soccorso, mutuandone il nome. Poiché si riteneva che detta Madonna si fosse resa più volte protagonista di miracoli, intorno al XVIII secolo si pensò di ampliare la chiesa; venne così innalzato un imponente Santuario conchiuso da una grande cupola ottagonale, sulla quale si apre un lucernario della stessa forma. L’interno conserva ancora l’affresco originario, peraltro di autore ignoto, nel quale la Vergine accoglie i fedeli sotto il suo manto.
Agello
Il piccolo centro, costruito sulla sommità di un colle intorno al XI secolo, domina austero la valle circostante e quel paesaggio che tanto colpì il Carducci da spingerlo a comporre il famoso “Canto dell’Amore”. Situato in buona posizione strategica, era un tempo uno dei centri più importanti della zona, come si può intuire dall’aspetto così imponente delle mura castellane. Spesso preso d’assalto, raramente ne uscì sconfitto. Nel 1390, ad esempio, fu la volta di Michelozzo Michelotti che, capo dei ribelli perugini, tentò di impadronirsene per poter organizzarvi il proprio stato maggiore, ma il tentativo fu presto sventato. Nella battaglia ingaggiata con l’esercito “regolare”, che ebbe senz’altro la meglio, vennero quasi completamente distrutte anche le mura cittadine, ricostruite in seguito più grandi e robuste di prima.