La vicenda che lega il nome di Tuoro alla storia è il fatto di essere stata teatro di una delle più famose battaglie dell’antichità, la “Battaglia del Trasimeno“, avvenuta nel 217 a.C. tra Romani e Cartaginesi. Lo scontro si svolse con tutta probabilità nella piana che va dalle colline di Montigeto al Montegualandro.
I Romani, comandati dal Console Caio Flaminio, rimasero intrappolati tra il lago e le colline situate alle spalle di Tuoro, da dove piombarono di sorpresa le forze cartaginesi. Fu una strage senza prigionieri: vi perirono circa 15.000 uomini e lo stesso Caio Flaminio.
Un percorso di 7 Km. dotato di tre stazioni didattiche, illustra le fasi salienti della fatidica battaglia. Nel territorio di Tuoro, appartenuto a Cortona etrusca, esisteva, nei pressi di Sanguineto, un tempio dedicato al dio Tec Sans.
Nelle sue vicinanze fu probabilmente rinvenuto l'”Arringatore del Trasimeno” (oggi al Museo Archeologico Nazionale di Firenze), una delle più importanti sculture etrusche.
L’area di Tuoro fu poi interessata dallo scontro tra la Tuscia longobarda e il Ducato bizantino di Perugia, come suggerisce l’antichissima PIEVE DI SANTA MARIA DEI CONFINI. Attualmente la chiesa dotata di cripta e presbiterio rialzato, evidenzia le sue forme romaniche risalenti al sec. XII.
Nelle sue vicinanze e in posizione dominante è situato il duecentesco CASTELLO DI MONTEGUALANDRO, che rivela un toponimo di inequivocabile origine longobarda: wald (bosco) land (terra).
Al di sotto del Castello s’incontra la DOGANA, edificio ottocentesco con ampia loggia a pianterreno che ci ricorda il confine tra Stato della Chiesa e Granducato di Toscana. Una lapide segnala il passaggio di ospiti illustri quali Michelangelo, Galileo, Goethe, Byron e Stendhal. L’importanza strategica di questo territorio è confermata dal suggestivo borgo fortificato di VERNAZZANO, risalente al sec. XIV, sul quale si erge una elegante torre di avvistamento caratterizzata da una forte inclinazione.
Al territorio di Tuoro appartiene l’ISOLA MAGGIORE, uno dei primi domini del Comune perugino. Al di sopra del borgo medievale anticamente abitato dai pescatori, in posizione dominante, s’incontra la PIEVE DI SAN MICHELE ARCANGELO, risalente al sec. XI, vera pinacoteca della pittura umbra tra i sec. XII e XIV. Un'”Assunzione della Vergine”, della fine del sec. XIV, evidenzia un pittore vicino agli esiti del Maestro di San Francesco e di Cimabue nella Basilica di San Francesco ad Assisi. Invece il ciclo di affreschi della volta del presbiterio (metà sec. XV) risente della scuola pittorica folignate dominata da Niccolò di Liberatore detto “L’Alunno”. La “Deposizione dal Sepolcro” e un rilevante “Crocifisso” su legno, attribuito a Bartolomeo Caporali, mostrano chiari riferimenti alle novità rinascimentali introdotte in Umbria da Beato Angelico, Benozzo Gozzoli e Piero della Francesca.
Nella CHIESA DI SAN SALVATORE (sec. XII) è collocato un polittico raffigurante “Madonna con Bambino e Angeli” del quattrocentesco pittore senese Sano di Pietro, ancora fortemente legato alla tradizione gotica. L’opera proviene dalla CHIESA DI SAN FRANCESCO, edificata sull’isola dai frati minori nel 1328 ed inglobata, con l’annesso convento sul finire del sec. XIX dalla VILLA GUGLIELMI, una sorta di Castello di Miramare sul Trasimeno. La presenza francescana ad Isola Maggiore ha un precedente illustre: la sosta del Santo di Assisi intorno al 1211-13 durante la Quaresima.
Tuoro è famosa fin dal medioevo per le sue cave di arenaria. Con questo materiale è stato realizzato lungo le sponde del lago, a punta Navaccia, il “CAMPO DEL SOLE” una composizione di 27 colonne realizzate da numerosi artisti di fama internazionale attorno ad un simbolo solare scolpito da Pietro Cascella, organizzatore del progetto.