Palazzo dei Consoli
Palazzo dei consoli: la sua sagoma domina incontrastata il panorama di Gubbio ergendosi superba con la sua mole ma anche con la sua eleganza, al di sopra di un fitto agglomerato di case medievali e aggettando, con la sua fronte, sulla bellissima piazza della Signoria.
L’edificio, per la possanza della sua struttura portante, ha fatto supporre che venisse realizzato dal Gattapone, architetto eugubino le cui costruzioni sono state sempre caratterizzate da una poderosa articolazione delle parti. Probabilmente ne fu invece autore Angelo da Orvieto, come sembra farci supporre il fatto che il suo nome è stampigliato sul portale d’ingresso dell’edificio. Il Palazzo ha la forma di un parallelepipedo. La fronte, aperta dal portale che si trova al di sopra di una scalinata e da una serie di finestre disposte nella parte più alta, mostra in prevalenza le pareti lisce e soltanto sottolineate da semipilastri. Nella parte superiore corre una serie di archetti pensili ed una bella merlatura.
L’interno del Palazzo, dopo il grandioso e superbo salone d’ingresso, ospita il Museo e la Pinacoteca.
Palazzo Ducale
Palazzo Ducale: fu costruito verso il 1470, su disegno del dalmata Luciano Laurana, per volere di Federico, duca di Urbino, signore anche di Gubbio e qui nato nel 1422. Il Laurana è l’architetto del grande palazzo ducale di Urbino. Sul posto, al tempo dei duchi longobardi, c’era la corte dell’amministrazione civica e che poi fu dimora dei consoli, del gonfaloniere di giustizia (la parola corte è termine longobardo), la platea comunis. Il castello è un magnifico esempio di architettura rinascimentale, pregevole per l’armonia, la sobrietà e l’eleganza delle linee. Nel lato destro, addossato al monte, poiché non v’era spazio per il colonnato, l’architetto ha usato una serie di mensoloni aggettanti per sostenere il corridoio sovrastante. In fondo, sul lato destro, è lo scalone d’onore, in pietra serena e con pilastri a candelabro. All’interno: il salone del trono, camini rinascimentali scolpiti, porte, capitelli, architravi di grande ricchezza artistica. Ovunque la sigla: FI) (Federicus dux). Siccome il titolo di duca fu conferito a Federico nel 1474, quando già il Laurana era a Napoli, alcuni attribuiscono il lavoro a Giorgio Martini, pure a servizio del duca.
Alla morte di Francesco Maria Il (1631) il palazzo fu ereditato dalla nipote Vittoria, poi granduchessa di Toscana. Dai Medici passerà ai Lorena e, poco prima del 1860, sarà acquistato all’asta dalla famiglia Balducci di Gubbio. Seguì la sua rovina: mobili, quadri, e perfino davanzali e camini furono svenduti per poche lire. Lo studiolo di Federico, opera di Pier Paolo da Gubbio, ora è al Museum di Nuova York. Il resto è disperso. Ora il palazzo appartiene al demanio statale ed è stato alquanto ripristinato.
Bibl.: O. ROGARI, Storia di Gubbio, pag. 115.