Vallo di Nera un borgo da incanto

Vallo di Nera è un luogo magico ove perdersi nella notte dei tempi

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Vallo di Nera
Vallo di Nera

Inserito tra i Borghi più belli d’ItaliaVallo di Nera è un comune che si erge a 467 m. s.l.m., sul versante sinistro del Nera.

Il suo nome, probabilmente, deriva dal “vallum”, il canale di difesa attorno alle mura, mentre il riferimento, nel nome, al fiume Nera compare solo dopo l’Unità d’Italia.

Le origini di Vallo di Nera

L’abitato ha origini molto antiche – risalenti almeno all’ VIII secolo a.C.
Il “castrum Valli”, in origine, faceva parte del feudo del Duca di Spoleto Corrado d’Urslingen, ma nel 1198 fu ceduto alla Chiesa.
Nel 1217 il Comune di Spoleto lo distrusse, per poterlo poi riedificare come di sua proprietà – analoga sorte subirono anche altri castelli della zona, tra cui quello di Sant’Anatolia di Narco.
E così il podestà di Spoleto, Jacopo Capocci, concesse ai vallani il territorio del colle Flezzano per costruirvi un castello in onore e per conto del Comune di Spoleto, con tutto ciò che tale sudditanza comportava. In cambio, ricevevano protezione e difesa.
Sorse così la Communitas castrorum Valli – Paterni – Megianae, che formavano un’unica comunità, come ricorda ancora oggi lo stemma comunale di Vallo: 3 castell riuniti.

Cosa vedere a Vallo di Nera

Vallo è un borgo a carattere spiccatamente medievale: si struttura su una pianta ellittica, con in cima un castello, e a seguire le chiese e le case, collegate tra loro da stretti vicoli, il tutto circondato da mura, con 2 porte di accesso: Portella e Portaranne.
Sul punto più alto, a dominare l’abitato, si erge la Chiesa di S.Giovanni, costruita nel XIII secolo.
All’incirca nel 1575 la chiesa venne ampliata e in parte ricostruita, ed è a questo periodo che risalgono il portale e il campanile.
All’interno della chiesa si possono ammirare una Croce dipinta dalla scuola di Sotius, risalente all’inizio del XIII secolo, e una tavola della Beata Vergine col Bambino, tra 2 Profeti, Geremia e Isaia, del 1317. L’affresco dell’abside, datato 1536, è di Jacopo Siculo, genero dello Spagna, e raffigura all’interno la Morte della Madonna, e sul fronte dell’arco l’Annunciazione, con ai lati i santi protettori contro la peste: S.Sebastiano e S.Rocco.
Molto bella è la Chiesa di S.Maria, risalente al XII secolo, e ampliata poi nel secolo successivo.
L’interno è interamente decorato da affreschi del XIV e XV secolo, tra i quali spiccano il martirio di Santa Lucia, sulla sinistra, e “La processione dei Bianchi”, sulla destra. Quest’ultimo affresco, realizzato nel 1401 da Cola da Camerino, è una delle più significative testimonianze del movimento che attraversò l’Italia nel 1399: cittadini di ogni ceto e rango, vestiti di un saio bianco con l’insegna di una croce rossa sulla spalla, vagavano di città in città protestando contro le violenze e le lotte dell’epoca, al grido di “Pace e misericordia”. In primo piano, si può notale l’abbraccio di pace tra un capo guelfo e uno ghibellino.
Arte e storia non sono le uniche ragioni per visitare Vallo di Nera, i buongustai troveranno qui ciò che cercano: salumi, farro, lenticchie, pecorino, e naturalmente tartufi e trote di fiume sono i prodotti tipici di questa zona, che si possono gustare anche in manifetazioni come il Festivallo, sagra estiva all’insegna del buon cibo.
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