Che c’azzecca Vasco Rossi con un quotidiano che tratta argomenti sportivi come Tutto Sport? Nulla almeno apparentemente ma un motivo c’è. Non entro nel merito della intervista al grande Vasco, in fondo non dice nulla di straordinario rispetto a quello che ha scritto sulla sua pagina Facebook o che era già trapelato in pillole, frutto di una abile campagna mediatica per far correre i fans in edicola ad acquistare una copia di Tutto Sport.
La mia non vuole essere certo una polemica ma semplicemente una riflessione di un fatto insolito, comunque è chiaro che Vasco Rossi tira più della patatina o di un paio di buoi e che tale intervista sicuramente ha causato un incremento delle vendite di Tutto Sport, operazione di comunicazione legata anche al fatto che alcuni suoi cd saranno venduti insieme a Tutto Sport e al Corriere della Sera.
Strana la vita, ora il Corriere della Sera si affida al Rocker di Zocca per prendere una boccata di ossigeno, quando invece “quell’uomo che scrive sul giornale”, Nantas Salvalaggio, sparò a zero sul Vasco esordiente, criticando la Rai per aver fatto cantare su una sua rete “un drogato”; la mamma di Vasco, Novella Rossi, quando lesse quell’articolo sul Corriere della Sera scoppiò a piangere, pensando che quelle parole avrebbero rovinato la carriera del figlio, invece accadde il contrario, quell’articolo lo fece conoscere in modo definitivo in tutta Italia!
Dalla fama alla fame, il passo è breve, ed i ruoli si sono invertiti: Vasco ha avuto una ascesa artistica e di popolarità senza uguali, mentre il Corriere della Sera ha avuto un vertiginoso calo nelle vendite di copie.
Questo vale anche per tutti i giornali nazionali ed in forma minore per quelli locali, come si evince nelle tabelle sotto riportate. Ovviamente a tutto ciò c’e una spiegazione logica o più di una, la crisi sì ma fino ad un certo punto, (mi riferisco agli ultimi dieci anni), un fattore determinante al calo delle vendite dei quotidiani è stato l’avvento di internet e non ultimo quello degli smart-phone, insomma abbiamo una edicola gratuita in tasca e non abbiamo bisogno di andare ad acquistare un giornale che oltre all’odore di petrolio, emana odore di stantio e di notizie ammuffite.
Fenomeno che si impone soprattutto tra i giovani, che in fondo sarebbero stati la linfa ed i lettori di domani.
La carta stampata è in agonia e l’ossigeno del Vasco è soltanto un paleativo.
Vedere per credere, come dimostrano i dati dell’istituto specializzato in certificazioni di tiratura e copie vendute, (ads).
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Hanno dimezzato le copie, rispetto al 2007, anche i giornali locali. Che comunque hanno retto l’urto della crisi e dell’avvento delle news online meglio dei giornali a diffusione nazionale. Nella tabella che segue li ordiniamo per numero di copie vendute.
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